Il mercato sanitario dopo il COVID: preferenze degli italiani ed evoluzione

L’imperversare della pandemia, negli ultimi due anni, ha reso evidenti le falle del sistema sanitario nazionale. Criticità ed emergenze, forse rimaste ancora latenti fino a quel momento, sono esplose in tutta la loro drammaticità. La sanità italiana si trova davanti ad un bivio epocale. Come sarà il mercato sanitario dopo il COVID? Cosa possono fare i cittadini? A queste domande cerchiamo di rispondere in questo articolo.

La pandemia ha reso evidenti molte delle criticità della nostra società, in particolare il mercato sanitario dopo il covid. Tra queste, quelle del settore sanitario sono, com’è ovvio, preponderanti. I sistemi sanitari di tutto il mondo si sono scoperti impreparati a fronteggiare una crisi di tale portata. D’altro canto, però, crisi del genere sono presumibilmente destinate a ripetersi.

Nel nostro Paese, a fronte di una spesa sanitaria immobile o addirittura in leggera flessione, cresce la domanda assistenziale. Questo fenomeno, in corso da anni e dovuto ai cambiamenti demografici, si è accentuato drammaticamente nel periodo della pandemia.

Non ci sono, attualmente, segni che lascino supporre una decrescita dei volumi del mercato sanitario dopo il COVID. Piuttosto, ci si può aspettare il contrario.

Tra le misure necessarie ci saranno un uso sempre più massiccio della tecnologia e la lotta agli sprechi.

La sfida vera, però, sarà costituita da un ripensamento del welfare e dalla comprensione di quali strumenti sono a disposizione dei cittadini per far fronte ai propri bisogni sanitari.

Il mercato sanitario dopo il COVID: ripensare il welfare

Durante la pandemia di covid-19, la rete dei servizi sociali e sanitari è stata messa a dura prova. Tutte le fragilità del welfare italiano sono letteralmente esplose, nella loro drammaticità, e hanno reso urgente e attuale un tema dibattuto da tempo.

Al tempo stesso, però, si è resa più evidente che mai l’importanza di tutta una rete di imprese sociali e di enti del cosiddetto Terzo Settore.

Si tratta di una rete capillare, diffusa su tutto il territorio nazionale, che ha saputo intervenire per supportare l’azione dello Stato, in alcuni casi molto prima che questo potesse fare alcunché. Questi enti no profit sono stati in grado di gestire, meglio dello Stato, un gran numero di criticità ed emergenze. Lo hanno fatto avvalendosi delle nuove tecnologie, dei servizi a distanza, di nuove idee indirizzate alle categorie più fragili. Queste organizzazioni hanno saputo “fare rete”, avvalendosi del contributo di professionisti o volontari, a seconda dei casi.

Questo dato così evidente ha riattualizzato il dibattito sul ruolo dello Stato in ambito sanitario  e su quello dei privati che operano in quest’ambito.

Negli ultimi anni, il settore privato è diventato infatti preponderante, a causa delle manchevolezze di quello pubblico.

La pandemia di Covid-19, però, ha reso evidente, se mai ce ne fosse bisogno, come gli enti no profit si distinguano fortemente da quelli improntati al profitto. I primi hanno effettivamente fatto fronte  ad un’emergenza che ha visto coinvolti i settori più deboli della società, affiancando e integrando l’azione della sanità pubblica. I secondi, invece, hanno improntato come d’abitudine la loro azione al profitto, cercando di trarre vantaggi dalla stessa pandemia.

In una ipotesi di ristrutturazione e rafforzamento del welfare sanitario dello Stato, gli enti no profit non potranno non essere coinvolti, con l’obiettivo di meglio assistere i cittadini.

Il mercato sanitario dopo il covid: cosa possono fare i cittadini

Gli Italiani dell’era post covid si stanno scoprendo deboli ed indifesi rispetto ai loro bisogni sanitari, ordinari o straordinari che siano.

La necessità di dotarsi di un’assistenza sanitaria integrativa per far fronte alle lunghe liste d’attesa per ricoveri ed esami diagnostici, nonché ai costi crescenti derivanti dal sempre più frequente ricorso al privato, cresce sempre di più.

Aderire ad un ente del Terzo Settore, non improntato al profitto, ma fondato sulla solidarietà e sulla compartecipazione, è l’unico modo per veder garantiti i propri diritti.

Si tratta di un dato evidente, di cui lo Stato stesso dovrà sempre di più prendere atto.

Configuratore
Scopri quanto conviene una Previdenza Sanitaria Integrativa.
Seleziona le coperture che ti interessano
Hai meno di 60 anni?
Hai figli minori di 26 anni?
Hai disabili in famiglia?
A quali coperture sei maggiormente interessato?
Sei interessato anche all'assistenza domiciliare?
Sei interessato alla copertura delle spese odontoiatriche
Ci siamo quasi, compila i dati sottostanti e per ricevere informazioni sulle migliori soluzioni di previdenza integrativa