I costi della malattia per il lavoratore autonomo

I costi della malattia per il lavoratore autonomo possono diventare così alti da mettere seriamente in difficoltà e in dubbio il suo futuro professionale. Esiste però la possibilità di prepararsi per tempo e di limitare i danni. 

In Italia, il cosiddetto “popolo delle Partite IVA” è costantemente in crescita. Tra le sue caratteristiche più evidenti c’è quella di essere composto in gran parte da freelance e lavoratori individuali non iscritti alla Camera di Commercio, ma, tutt’al più, ad ordini ed albi professionali. In moltissimi casi, si tratta di persone con giri d’affari molto limitati, i cui guadagni si fondano esclusivamente sul proprio personale lavoro.

Si capisce bene come per queste persone i periodi di malattia possano essere una grossa fonte di preoccupazione e, nei casi più gravi, possano indurre a mettere in dubbio la stessa sussistenza e il proprio futuro professionale.

Le scarse tutele esistenti in Italia per i lavoratori autonomi

Alcune piccole tutele sono ormai previste anche per i lavoratori iscritti alla gestione separata dell’INPS e che abbiano un reddito annuo inferiore ai 70.000 euro. Ad esempio, è possibile usufruire di indennità giornaliere in caso di ricovero o malattia prolungata o congelare i contributi nei casi più gravi. Non c’è alcun dubbio, però, che freelance e partite IVA usufruiscano di una tutela sanitaria nazionale limitata rispetto ai lavoratori dipendenti.

Ne consegue che i periodi di malattia e, in generale, i disagi legati al proprio stato di salute, condizionino la vita del lavoratore autonomo anche in maniera pesante. In poche parole, insomma, i costi della malattia per il lavoratore autonomo possono essere davvero molto alti, tanto da mettere in pericolo la sua stessa sopravvivenza professionale.

I costi della malattia per il lavoratore autonomo: come prevenirli e limitarli

Sperare di stare bene sempre e di riuscire a far fronte ai propri impegni professionali in maniera costante non è una strategia di prevenzione vincente. Ciononostante, è proprio questa quella ancora più frequentemente praticata.

Per cercare di affrontare problemi di questo tipo nel miglior modo possibile, è necessario preparare il terreno per tempo. Solo così si fa in modo da non farsi trovare impreparati da i costi della malattia per il lavoratore autonomo. Un’ottima soluzione è quella di aderire ad un piano sanitario integrativo per sé e, eventualmente, per i propri famigliari. Un piano sanitario integrativo, infatti, può essere in grado di  costituire un ottimo supporto per far fronte alle emergenze.

Alcuni ordini professionali, in verità, prevedono già forme di copertura sanitaria integrativa per i propri iscritti. Cionondimeno, sono davvero molto numerosi i lavoratori che non possono contare su alcuna protezione di questo tipo. Prima di aderire ad un fondo sanitario integrativo, però, è bene informarsi se vi sia per la propria categoria una tale possibilità e, se esiste, verificare il tipo di copertura da essa assicurata.

Nel caso in cui non vi sia alcuna copertura integrativa di garanzia o questa sia insoddisfacente per le proprie esigenze, si può procedere a prendere in esame la possibilità di aderire individualmente.

Le soluzioni integrative permettono di usufruire non solo di contributi economici per accedere alle cure, ma anche, eventualmente, di diarie giornaliere per i periodi di inattività forzata a causa di malattia e di convalescenza, e risultano essere un ottimo alleato per fronteggiare i costi della malattia per il lavoratore autonomo

In secondo luogo, le coperture integrative, prevedono indennità importanti in caso di invalidità permanente o di decesso, sia per il lavoratore autonomo sia per la sua famiglia.

In particolare, aderendo ad un piano sanitario integrativo, il lavoratore autonomo può, a seconda dei casi, godere di diversi benefici, che appaiono come un vero e proprio scudo per i costi della malattia. Le soluzioni di un piano sanitario integrativo infatti possono garantire:

  • sussidio in caso di ricovero
  • sussidio in caso di malattia domiciliare
  • rimborsi per esami diagnostici eseguiti privatamente
  • rimborso del ticket per visite specialistiche, esami diagnostici, pronto soccorso
  • sussidi per gravidanza
  • sussidi per eventi che hanno causato invalidità
  • estensione delle tutele ai propri famigliari

Insomma, chi è imprenditore di se stesso ha la possibilità di tutelarsi anche a prescindere dalla scarsa tutela offerta dallo Stato. Una certezza non da poco, di questi tempi! 

Se sei un lavoratore autonomo e vuoi garantire a te e alla tua famiglia la tranquillità economica anche in caso di malattia o infortunio, verifica qui sotto la convenienza delle coperture sanitarie integrative 

 

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